La struttura
Questa struttura risulta nel suo complesso buona e nell'ultimo periodo la sua valutazione è stabile.
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Specializzazione
Reparti
Discreto reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di astanteria si trattano: prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza. Reparto dedicato alla breve osservazione. In questo reparto hai diritto a 2.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 5 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 4 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 12 posti letto in Italia.
Buon reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di cardiologia si trattano: malattie cardiovascolari acquisite o congenite. In questo reparto hai diritto a 21 minuti di assistenza medica e 3.2 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 8 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 6 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 18 posti letto in Italia.
Buon reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di chirurgia generale si trattano: chirurgia della cavità addominale (intestino, esofago, stomaco, colon, fegato, cistifellea, tiroide, ernie). In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 6 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 7 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 38 posti letto in Italia.
Pessimo reparto, con valutazione inferiore alla media nazionale.
Nel reparto di medicina interna si trattano: prevenzione, diagnosi, terapia non chirurgica di tutti gli organi di un individuo (cuore, polmoni, reni, fegato ecc). In questo reparto hai diritto a 21 minuti di assistenza medica e 2.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 15 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 10 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 56 posti letto in Italia.
Buon reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di neonatologia si trattano: cura medica dei neonati, specialmente delle malattie neonatali e delle nascite premature. In questo reparto hai diritto a 21 minuti di assistenza medica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 14 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 9 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 10 posti letto in Italia.
Pessimo reparto, con valutazione inferiore alla media nazionale.
Nel reparto di neurologia si trattano: patologie del sistema nervoso centrale e periferico. In questo reparto hai diritto a 21 minuti di assistenza medica e 3.2 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 7 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 10 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 23 posti letto in Italia.
Discreto reparto, con valutazione allineata alla media nazionale.
Nel reparto di oculistica si trattano: terapia delle malattie dell'occhio, correzione dei vizi refrattivi, patologie oculari. In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.4 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 4 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 4 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 6 posti letto in Italia.
Discreto reparto, con valutazione allineata alla media nazionale.
Nel reparto di odontoiatria e stomatologia si trattano: patologie che colpiscono denti, gengive, ossa mascellari, articolazioni temporo-mandibolari, ghiandole salivari, tessuti neuro-m. In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.4 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 5 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 3 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 4 posti letto in Italia.
Pessimo reparto, con valutazione inferiore alla media nazionale.
Nel reparto di oncologia si trattano: studio e trattamento dei tumori. In questo reparto hai diritto a 21 minuti di assistenza medica e 3.2 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 12 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 9 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 17 posti letto in Italia.
Pessimo reparto, con valutazione allineata alla media nazionale.
Nel reparto di ortopedia e traumatologia si trattano: trattamento dei problemi del sistema muscolo-scheletrico ( ossa, articolazioni, legamenti, tendini, muscoli e nervi). In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 9 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 8 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 32 posti letto in Italia.
Ottimo reparto, con valutazione molto superiore alla media nazionale.
Nel reparto di ostetricia e ginecologia si trattano: patologia dell'apparato genitale femminile. Assistenza alla donna durante la gravidanza, il parto ed il puerperio. In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 5 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 4 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 30 posti letto in Italia.
Buon reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di otorinolaringoiatria si trattano: trattamento medico e chirurgico delle patologie dell'orecchio, del naso, della faringe, della laringe e delle altre strutture co. In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.4 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 5 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 4 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 11 posti letto in Italia.
Buon reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di pronto soccorso si trattano: prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza. In questo reparto hai diritto a 15 minuti di assistenza medica e 0.5 ore di assistenza infermieristica al giorno.
Discreto reparto, con valutazione superiore alla media nazionale.
Nel reparto di psichiatria si trattano: prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi mentali. In questo reparto hai diritto a 64 minuti di assistenza medica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 10 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 13 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 14 posti letto in Italia.
Discreto reparto, con valutazione allineata alla media nazionale.
Nel reparto di terapia intensiva si trattano: cure intensive al paziente critico. Supporto delle funzioni vitali, monitoraggio continuo, intervento immediato. In questo reparto hai diritto a 12.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 23 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 15 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 12 posti letto in Italia.
Buon reparto, con valutazione allineata alla media nazionale.
Nel reparto di terapia intensiva neonatale si trattano: cure intensive al neonato critico. Supporto delle funzioni vitali, monitoraggio continuo, intervento immediato. In questo reparto hai diritto a al giorno. La degenza media in questo reparto è di 5 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 16 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 9 posti letto in Italia.
Pessimo reparto, con valutazione inferiore alla media nazionale.
Nel reparto di unita` coronarica si trattano: trattamento tempestivo di condizioni di emergenza cardiovascolare (per esempio infarto miocardico). In questo reparto hai diritto a 12.1 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 16 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 5 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 8 posti letto in Italia.
Pessimo reparto, con valutazione inferiore alla media nazionale.
Nel reparto di urologia si trattano: patologie a carico dell'apparato genito-urinario maschile (reni, ureteri, vescica, prostata, organi genitali esterni). In questo reparto hai diritto a 28 minuti di assistenza medica e 2.4 ore di assistenza infermieristica al giorno. La degenza media in questo reparto è di 9 giorni , la media italiana nei reparti analoghi è di 6 giorni . I reparti analoghi hanno mediamente 16 posti letto in Italia.
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L'innovazione di oggi,la salute di domani
Il podcast dedicato ai professionisti del mondo della salute
Le scoperte che trasformeranno il mondo della salute.
Scoperte che faranno parte davvero del nostro domani, selezionate da Thatmorning e raccontate da Daniela Faggion, che in ogni puntata dà voce alle eccellenze italiane in prima persona.
Luca Paonessa
Riferito al reparto di CHIRURGIA GENERALE
Ringrazio tanto il dott. Federico Rosa, la dottoressa Beomonte ed il personale che mi ha prestato assistenza.
Leonardo Delsanto
Ringrazio tanto il dott. Federico Rosa, la dottoressa Beomonte ed il personale che mi ha prestato assistenza.
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Ringrazio anche il personale sia tecnico che amministrativo per la loro disponibilità e competenza riscontata: Romina, Alessandro, Giacomo, Andrea e Lucia (mi scuso se ho dimenticato qualcuno), siete stati bravissimi e meravigliosi. Sono stata accolta con amore e serietà, ho passato dei giorni in piena armonia che non dimenticherò mai.
Grazie siete meravigliosi
Marisa Coccoi
Ringrazio anche il personale sia tecnico che amministrativo per la loro disponibilità e competenza riscontata: Romina, Alessandro, Giacomo, Andrea e Lucia (mi scuso se ho dimenticato qualcuno), siete stati bravissimi e meravigliosi. Sono stata accolta con amore e serietà, ho passato dei giorni in piena armonia che non dimenticherò mai.
Grazie siete meravigliosi
Riferito al reparto di ONCOLOGIA
Marzia Silvi
Riferito al reparto di CARDIOLOGIA
Ho fatto una sperimetria con una ragazza giovanissima, non credo medico o pneumologo, al costo di €.55,00 (privato sociale).
Mi ha ripetuto la spirometria con quattro puff di ventolin spacciando tale esame come DLCO al costo di €.55,00.
Il referto della spirometria veniva firmato dal dottore Capoccetta pneumatologo, che non si è degnato, visto l''esito negativo, di prescrivere una terapia.
Alla fine mi hanno prenotato una visita dal pneumatologo al costo di €. 120,00.
Ho trovato tutto alquanto scandaloso che uno pneumatologo firmi solo il referto e deleghi la terapia ad un''altra pneumatologa.
cristina zanetti
Ho fatto una sperimetria con una ragazza giovanissima, non credo medico o pneumologo, al costo di €.55,00 (privato sociale).
Mi ha ripetuto la spirometria con quattro puff di ventolin spacciando tale esame come DLCO al costo di €.55,00.
Il referto della spirometria veniva firmato dal dottore Capoccetta pneumatologo, che non si è degnato, visto l''esito negativo, di prescrivere una terapia.
Alla fine mi hanno prenotato una visita dal pneumatologo al costo di €. 120,00.
Ho trovato tutto alquanto scandaloso che uno pneumatologo firmi solo il referto e deleghi la terapia ad un''altra pneumatologa.
Riferito al reparto di MEDICINA INTERNA
ho fatto la prima visita dopo la menopausa. Consegno alla dottoressa la mia cartella clinica ed intanto enuncio i miei problemi di salute: autoimmuni, ormonali e cardiologici. E'' infatti proprio il cardiologo che ha insistito perchè facessi questa visita, a causa dei violentissimi sbalzi di pressione che sto avendo dopo la menopausa. La dottoressa ascolta un po'', sfoglia la cartella clinica e m''interrompe dicendo" le dico subito che lei ha troppi problemi di salute, non posso fare niente per lei": Resto incredula. Dal medico ci vanno i malati, non i sani e quanto più stanno male, tanto più hanno bisogno di cure. Ma un medico mi aveva detto che non poteva curarmi perchè ho troppe patologie. NOn sono in fin di vita, sono una donna che lavora, che fa ogni giorno tutto quello che fanno gli altri. sono sconcertata. insisto se non devo fare almeno degli esami ormonali. la risposta è che non servono. sono in menopausa e non devo fare nemmeno un controllo ormonale, "tanto gli ormoni sono bassi": Ma le mie crisi ipertensive con 185/125 di pressione non possono dipendere dalla menopausa? "si è possibile, ma tanto non possiamo fare niente per lei perchè la cura che diamo non è adatta a chi è a rischio di emboli": Se un ospedale è un ospedale e non una catena di montaggio, non ha una cura che tira fuori ad ogni malato, e chi non può farla si salta e rimanda a casa. Esisteva veramente solo quella cura? non mi si potea nemmeno dire di mettermi a dieta, visto che peso 96 chili? nemmeno di mangiare senza sale, visto che soffro di ritenzione idrica? niente di niente di niente. Così è stato. Dopo la visita, mi sono stati prescritti gli esami della prevenzione oncologica, queli di routine, che si danno a tutti, e sono stata accompagnata alla porta., senza un prescizione nè di un''analisi, nè di un farmaco foss''anche a base di camomilla, n è di altre visite specialistiche-non so dire il mio stato d''animo. Uno degli esami della prevenione oncologica di routine (che non era quello per cui ero lì, ma si fanno a tutte), poi, mi è stato fatto durante la visita e mi è stata consegnata una ricetta con invito a fare la fila alla cassa per l''accettazione, doverosa anche se l''esame era gratuito. Quindi sono uscita da lì senza una delle prescrizioni che si fanno a tutti, e con altre delle prescrizioni che si fanno a tutti. L''idea di cura che io ho è quanto di più lontano da questo. Devo rifare la fila e qui aggiungo un''altra sconcertante vicenda. Al mattino ero entrata in perfetto orario in ospedale. nell''adnrone, vengo fermata da un addetto del personale che mi chiede se devo fare accettazione ed al mio si, mi manda nella cd sala Assunta. Qui faccio 30/40 minuti di fila e quando è il mio turno, mi dicono che per le visite ginecologiche l''accettazione non si fa lì, ma in reparto. Vado in reparto e trovo una calca che nemmeno su un autobus affollato all''ora di punta prima del covid. Ci sono una grande finestra ed una porta finestra, ben chiuse. Le persone stanno una addosso all''altra letteralmente, respirano una sul collo dell''altra. la sala d''aspetto è strapiena e a chiusura ermetica. Questo non è pensabile in un ospedale, non solo per il covid, ma perchè le più elementari e note norme igieniche non lo consentono. Vado all''accettazione, doo aver fatto una fila inutile e tesa perchè devo tornare al lavoro, e trovo che per tutta quella calca c''è una sola persona che deve fare l''accettazione. La stessa persona, però, deve rispondere al telefono e dare gli appuntamenti per le visite. La fila non finisce più. chiedo ed ottengo di aprire le finestre. Finalmente faccio l''accettazione, è tardissimo, porto il mio foglio agli infermieri i quali mi fanno notare che ho un''ora di ritardo. Spiego che il ritardo è dovuto ad un disservizio che è andato a mio danno, che sono stanca, che sono tesa perchè devo tornare al lavoro. Viene deciso che occorre che io sia sanzionata perchè l''ospedale mi ha fatto fare tardi, per cui si decide che io debba aspettare e si fa passare prima di me un''altra persona, che era dopo. Quindi dopo aver subito un disservizio per cui sono tata mandata a fare una fila nel posto sbagliato per 40 minuti ed un altro perchè c''è una sola persona per una massa impressionante di gente, vengo punita per aver subito questo danno e si ritiene opportuno infliggermene un altro. Tuttavia questa decisione viene presa ma non mi viene comunicata, quindi io non avviso in ufficio, non mi organizzo, e quando lo scopro non sto a raccontare i problemi che ho avuto, vabene che la dottoressa faccia passare avanti chi è entrato dopo, se c''è stato un ritardo. Ma non va bene che nessuno le comunichi che l''ospadale mi sta facendo passare un guaio, e invece di rimediare, vengo spostata addiruttura dopo gli altri Quando , dopo un''ora, lo scopro, mi viene obiettato "che ne sappiamo noi che lei ci ha detto la verità? non ci ha nemmeno consegnato il numeretto della fila che ha fatto giù2 NUMERetto ch ne nessuno mi aveva chiesto. Cpsì, oltre al danno, ho avuto la sanzione per aver subito il danno e poi l''umiliazione di essere tacciata di mentire. entrata a visita, spiego la situazione alla dottoressa, quella che dice che sono incurabile e mi da un esame di routine si ed uno no. La dottoressa mi dice le faccio io il pap test. Nell''uscita, quando mi tremano le mani erchè so che avrò problemi gravi al lavoro per il ritardo, mi dice che devo rifare la fila, come se non avesse sentito nulla di tutto quanto le avevo con tanta chiarezza raccontato. La fila, nelf rattempo, è triplicata e c''è una folla che grida e si lamenta. Questo perchè l''unica addetta si era assentato un attimo, e quell''attimo aveva causato tutto questo. in quel girone del purgatorio, parlo con gli addetti (osss o infermieri) responsabili della sanzione del rinvio della mia visita, e chiedo come posso fare, perchè c''è almeno un ora di fila. " non dipende da noi". lascio la prescrizione lì, non faccio l''esame dell''inutile pap test. Torno a casa pensando che sono una donna troppo malata per essere curata, cosa che mai alcun medico mi aveva detto. Che sono così malata, ch enon ha senso nemmeno dirmi di stare a dieta, nemmeno farmi dlle analisi, nemmeno dirmi di camminare, o mangiare senza sale. io forse sono in fin di vita, oppure non sono un essere umano, meritevole di quella cosa rara che si chiama "cura":
Mi scuso se mi firmo con uno pseudonimo, ma non mi sembra il caso che tutti coloro che mi conoscono debbano leggere che sono in menopausa, che ho fatto la visita ginecologica ed altre cose che dovrebbero restare nella privacy del paziente.
maria rossi
ho fatto la prima visita dopo la menopausa. Consegno alla dottoressa la mia cartella clinica ed intanto enuncio i miei problemi di salute: autoimmuni, ormonali e cardiologici. E'' infatti proprio il cardiologo che ha insistito perchè facessi questa visita, a causa dei violentissimi sbalzi di pressione che sto avendo dopo la menopausa. La dottoressa ascolta un po'', sfoglia la cartella clinica e m''interrompe dicendo" le dico subito che lei ha troppi problemi di salute, non posso fare niente per lei": Resto incredula. Dal medico ci vanno i malati, non i sani e quanto più stanno male, tanto più hanno bisogno di cure. Ma un medico mi aveva detto che non poteva curarmi perchè ho troppe patologie. NOn sono in fin di vita, sono una donna che lavora, che fa ogni giorno tutto quello che fanno gli altri. sono sconcertata. insisto se non devo fare almeno degli esami ormonali. la risposta è che non servono. sono in menopausa e non devo fare nemmeno un controllo ormonale, "tanto gli ormoni sono bassi": Ma le mie crisi ipertensive con 185/125 di pressione non possono dipendere dalla menopausa? "si è possibile, ma tanto non possiamo fare niente per lei perchè la cura che diamo non è adatta a chi è a rischio di emboli": Se un ospedale è un ospedale e non una catena di montaggio, non ha una cura che tira fuori ad ogni malato, e chi non può farla si salta e rimanda a casa. Esisteva veramente solo quella cura? non mi si potea nemmeno dire di mettermi a dieta, visto che peso 96 chili? nemmeno di mangiare senza sale, visto che soffro di ritenzione idrica? niente di niente di niente. Così è stato. Dopo la visita, mi sono stati prescritti gli esami della prevenzione oncologica, queli di routine, che si danno a tutti, e sono stata accompagnata alla porta., senza un prescizione nè di un''analisi, nè di un farmaco foss''anche a base di camomilla, n è di altre visite specialistiche-non so dire il mio stato d''animo. Uno degli esami della prevenione oncologica di routine (che non era quello per cui ero lì, ma si fanno a tutte), poi, mi è stato fatto durante la visita e mi è stata consegnata una ricetta con invito a fare la fila alla cassa per l''accettazione, doverosa anche se l''esame era gratuito. Quindi sono uscita da lì senza una delle prescrizioni che si fanno a tutti, e con altre delle prescrizioni che si fanno a tutti. L''idea di cura che io ho è quanto di più lontano da questo. Devo rifare la fila e qui aggiungo un''altra sconcertante vicenda. Al mattino ero entrata in perfetto orario in ospedale. nell''adnrone, vengo fermata da un addetto del personale che mi chiede se devo fare accettazione ed al mio si, mi manda nella cd sala Assunta. Qui faccio 30/40 minuti di fila e quando è il mio turno, mi dicono che per le visite ginecologiche l''accettazione non si fa lì, ma in reparto. Vado in reparto e trovo una calca che nemmeno su un autobus affollato all''ora di punta prima del covid. Ci sono una grande finestra ed una porta finestra, ben chiuse. Le persone stanno una addosso all''altra letteralmente, respirano una sul collo dell''altra. la sala d''aspetto è strapiena e a chiusura ermetica. Questo non è pensabile in un ospedale, non solo per il covid, ma perchè le più elementari e note norme igieniche non lo consentono. Vado all''accettazione, doo aver fatto una fila inutile e tesa perchè devo tornare al lavoro, e trovo che per tutta quella calca c''è una sola persona che deve fare l''accettazione. La stessa persona, però, deve rispondere al telefono e dare gli appuntamenti per le visite. La fila non finisce più. chiedo ed ottengo di aprire le finestre. Finalmente faccio l''accettazione, è tardissimo, porto il mio foglio agli infermieri i quali mi fanno notare che ho un''ora di ritardo. Spiego che il ritardo è dovuto ad un disservizio che è andato a mio danno, che sono stanca, che sono tesa perchè devo tornare al lavoro. Viene deciso che occorre che io sia sanzionata perchè l''ospedale mi ha fatto fare tardi, per cui si decide che io debba aspettare e si fa passare prima di me un''altra persona, che era dopo. Quindi dopo aver subito un disservizio per cui sono tata mandata a fare una fila nel posto sbagliato per 40 minuti ed un altro perchè c''è una sola persona per una massa impressionante di gente, vengo punita per aver subito questo danno e si ritiene opportuno infliggermene un altro. Tuttavia questa decisione viene presa ma non mi viene comunicata, quindi io non avviso in ufficio, non mi organizzo, e quando lo scopro non sto a raccontare i problemi che ho avuto, vabene che la dottoressa faccia passare avanti chi è entrato dopo, se c''è stato un ritardo. Ma non va bene che nessuno le comunichi che l''ospadale mi sta facendo passare un guaio, e invece di rimediare, vengo spostata addiruttura dopo gli altri Quando , dopo un''ora, lo scopro, mi viene obiettato "che ne sappiamo noi che lei ci ha detto la verità? non ci ha nemmeno consegnato il numeretto della fila che ha fatto giù2 NUMERetto ch ne nessuno mi aveva chiesto. Cpsì, oltre al danno, ho avuto la sanzione per aver subito il danno e poi l''umiliazione di essere tacciata di mentire. entrata a visita, spiego la situazione alla dottoressa, quella che dice che sono incurabile e mi da un esame di routine si ed uno no. La dottoressa mi dice le faccio io il pap test. Nell''uscita, quando mi tremano le mani erchè so che avrò problemi gravi al lavoro per il ritardo, mi dice che devo rifare la fila, come se non avesse sentito nulla di tutto quanto le avevo con tanta chiarezza raccontato. La fila, nelf rattempo, è triplicata e c''è una folla che grida e si lamenta. Questo perchè l''unica addetta si era assentato un attimo, e quell''attimo aveva causato tutto questo. in quel girone del purgatorio, parlo con gli addetti (osss o infermieri) responsabili della sanzione del rinvio della mia visita, e chiedo come posso fare, perchè c''è almeno un ora di fila. " non dipende da noi". lascio la prescrizione lì, non faccio l''esame dell''inutile pap test. Torno a casa pensando che sono una donna troppo malata per essere curata, cosa che mai alcun medico mi aveva detto. Che sono così malata, ch enon ha senso nemmeno dirmi di stare a dieta, nemmeno farmi dlle analisi, nemmeno dirmi di camminare, o mangiare senza sale. io forse sono in fin di vita, oppure non sono un essere umano, meritevole di quella cosa rara che si chiama "cura":
Mi scuso se mi firmo con uno pseudonimo, ma non mi sembra il caso che tutti coloro che mi conoscono debbano leggere che sono in menopausa, che ho fatto la visita ginecologica ed altre cose che dovrebbero restare nella privacy del paziente.
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Ospedale consigliato per l’esperienza vissuta in prima persona.
Domenica Ventre
Ospedale consigliato per l’esperienza vissuta in prima persona.
Riferito al reparto di CHIRURGIA GENERALE
Alla fine, la visione della vita mi è cambiata nel vedere i ragazzi e le ragazze, infermieri, operatori sanitari, medici, del quarto piano scala B, che al momento raggruppa una serie di reparti, oncologia, medicina generale e neurologia, al lavoro. Ragazzi e ragazze eccezionali, sotto ogni punto di vista, professionali ai massimi livelli ma soprattutto partecipativi con tutti i pazienti delle loro difficoltà.
Ogni ragazzo o ragazza che ho conosciuto in questo 21 giorni di degenza, ha naturalmente la propria storia personale alle spalle, ma svestiti gli abiti quotidiani e messi i vestiti di lavoro, hanno la capacità di lasciare fuori qualsiasi loro problema e gettarsi, con te, alla ricerca della migliore qualità di vita possano assicurarti.
Gente eccezionale, che andrebbe premiata incentivata sostenuta e che, a volte, per i problemi tipici della nostra sanità, si trovano in prima linea senza le armi necessarie.
Non ho mai avuto la sensazione che non ce la avrebbero fatta, nemmeno nei momenti più duri per me;mi hanno salvato la vita sicuramente con le medicine ma soprattutto con il loro modo di essere e di approcciarsi a questo lavoro difficilissimo.
Sarò sempre, per tutta la vita, in debito con loro ed è stato un onore conoscerli.
Gabriele De Simone
Alla fine, la visione della vita mi è cambiata nel vedere i ragazzi e le ragazze, infermieri, operatori sanitari, medici, del quarto piano scala B, che al momento raggruppa una serie di reparti, oncologia, medicina generale e neurologia, al lavoro. Ragazzi e ragazze eccezionali, sotto ogni punto di vista, professionali ai massimi livelli ma soprattutto partecipativi con tutti i pazienti delle loro difficoltà.
Ogni ragazzo o ragazza che ho conosciuto in questo 21 giorni di degenza, ha naturalmente la propria storia personale alle spalle, ma svestiti gli abiti quotidiani e messi i vestiti di lavoro, hanno la capacità di lasciare fuori qualsiasi loro problema e gettarsi, con te, alla ricerca della migliore qualità di vita possano assicurarti.
Gente eccezionale, che andrebbe premiata incentivata sostenuta e che, a volte, per i problemi tipici della nostra sanità, si trovano in prima linea senza le armi necessarie.
Non ho mai avuto la sensazione che non ce la avrebbero fatta, nemmeno nei momenti più duri per me;mi hanno salvato la vita sicuramente con le medicine ma soprattutto con il loro modo di essere e di approcciarsi a questo lavoro difficilissimo.
Sarò sempre, per tutta la vita, in debito con loro ed è stato un onore conoscerli.
Riferito al reparto di NEUROLOGIA
Tiziana D'arcangelo
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Tiziana D'arcangelo
Riferito al reparto di MEDICINA INTERNA
Lorenzo Neri
Lorenzo Neri
Lorenzo Neri
Riferito al reparto di CARDIOLOGIA
Ilaria Bellamio
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Dr. Diego Sedda
Italia Italia
Dr. Diego Sedda
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Dr. Diego Sedda
Italia Italia
Dr. Diego Sedda
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Difronte a questa la loro preoccupazione era la firma di moduli!
Vi do un consiglio cambiate ospedale!
Personale incompetente
Mai Piu
Difronte a questa la loro preoccupazione era la firma di moduli!
Vi do un consiglio cambiate ospedale!
Personale incompetente
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Fulvio Boccolini
Riferito al reparto di CARDIOLOGIA
riccardo gugliotta
Riferito al reparto di CHIRURGIA GENERALE
Il 31/12 vengo operata di urgenza in laparoscopia con estrazione della tuba sinistra per grave riversamento.
Era il 31/12 alle 20.00 ed erano tutti intorno a me.
Non smetterò mai di ringraziare l’anestesista Moccia, il dottore Giovanni Larciprete, la dottoressa Anna Lisa Stroppolo e tutte le ostetriche e infermiere che mi hanno accompagnata nel reparto ostetricia.
Grazie, grazie, grazie, siete stati i miei angeli.
Raffaella
Raffaella Caronti
Il 31/12 vengo operata di urgenza in laparoscopia con estrazione della tuba sinistra per grave riversamento.
Era il 31/12 alle 20.00 ed erano tutti intorno a me.
Non smetterò mai di ringraziare l’anestesista Moccia, il dottore Giovanni Larciprete, la dottoressa Anna Lisa Stroppolo e tutte le ostetriche e infermiere che mi hanno accompagnata nel reparto ostetricia.
Grazie, grazie, grazie, siete stati i miei angeli.
Raffaella
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Se avessi potuto usare l''immaginazione non avrei potuto desiderare nessuno meglio della Signora Dott.ssa Daniela Sallusti.
Un grazie di cuore
Alessandro e Marianna (mamma e papà di Diana)
Alessandro Pirrò
Se avessi potuto usare l''immaginazione non avrei potuto desiderare nessuno meglio della Signora Dott.ssa Daniela Sallusti.
Un grazie di cuore
Alessandro e Marianna (mamma e papà di Diana)
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Grazie anche alle altre infermiere.
Famiglia Veneziano
Mirella Veneziano
Grazie anche alle altre infermiere.
Famiglia Veneziano
Riferito al reparto di UROLOGIA