Ospedale Di Venere

5.9

La struttura

Questa struttura risulta nel suo complesso sotto la media e nell'ultimo periodo la sua valutazione è in ribasso.

E' un ospedale grande e questo è un vantaggio perché le strutture più grandi generalmente possono sostenere i costi delle professionalità e delle tecnologie necessarie a garantire il massimo livello di efficienza e sicurezza.

E' un ospedale specializzato che gestisce molti pazienti in reparti specializzati.



Distaccamenti di questo ospedale

Stabilimento Ospedaliero di Venere VIA OSPEDALE DI VENERE 1 - Bari (BA)
Stabilimento Ospedaliero Fallacara - Triggiano VIALE ALDO MORO , 32 - Triggiano (BA)

12 Recensioni (non influenzano il voto)

Da dal 5 al 10 novembre, mi sono ritrovata inaspettatamente ricoverata, scoprendo con accesso dal ps, di avere un ascesso retrofaringeo. Il Dott Mangiatordi senza esitazioni ha gestito subito l''incisione dell''ascesso. Ho trovato tutta una equipe medica, eccezionale, gentile, comprensiva. Tutti gli infermieri, gli operatori sanitari in genere, davvero belle persone. Mai nessuno che si sia rivolto male o in modo scorbutico, sempre gentili e sorridenti. Reparto pulito e molto ben tenuto, con il colore giallo del sole. Per quanto un ricovero in ospedale non sia mai bello, però davvero tutte le persone e le professionalità trovate, hanno contribuito a rendere molto meno pesante la mia permanenza. Grazie davvero a tutti! Alessandra Campanelli.
Da dal 5 al 10 novembre, mi sono ritrovata inaspettatamente ricoverata, scoprendo con accesso dal ps, di avere un ascesso retrofaringeo. Il Dott Mangiatordi senza esitazioni ha gestito subito l''incisione dell''ascesso. Ho trovato tutta una equipe medica, eccezionale, gentile, comprensiva. Tutti gli infermieri, gli operatori sanitari in genere, davvero belle persone. Mai nessuno che si sia rivolto male o in modo scorbutico, sempre gentili e sorridenti. Reparto pulito e molto ben tenuto, con il colore giallo del sole. Per quanto un ricovero in ospedale non sia mai bello, però davvero tutte le persone e le professionalità trovate, hanno contribuito a rendere molto meno pesante la mia permanenza. Grazie davvero a tutti! Alessandra Campanelli.
Riferito al reparto di OTORINOLARINGOIATRIA
Gravidanza: durante il parto cesareo mi hanno lesionato la vescica. Ho rischiato di morire. Statene lontani
Gravidanza: durante il parto cesareo mi hanno lesionato la vescica. Ho rischiato di morire. Statene lontani
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Dopo più di un anno lascio una recensione, ho dovuto assimilare e accettare la situazione per evitare di essere troppo cruda e cinica. Tuttavia il mio stato d animo non è cambiato in questo tempo, probabilmente perché l''inefficienza e l''abbandono che ho subito io e la mia famiglia ma soprattutto mio padre che è stato ricoverato in cardiologia terapia intensiva per 15 giorni , oggettivamente esiste, ed è inaccettabile. Impossibile parlare al telefono con qualcuno, impossibile vedere mio padre, gravemente malato, ho potuto vederlo io una sola volta dopo aver fatto il macello per riuscire a entrare in quell'' inferno. Impossibile avere notizie certe, aiuti concreti, disponibilità, siamo stati in sala d''attesa ogni giorno tutti i giorni a tutte le ore aspettando di poter avere una parola, una notizia da qualcuno, ma tutti ti passano davanti e ti ignorano, come se tutti fossimo fantasmi e come se, chiuso dietro quella porta di ingresso dell''intensiva, non ci fosse un essere umano, amato dalle persone che vengono lasciate fuori, senza alcuna empatia, senza alcuna informazione. Io non so bene cosa sia accaduto li dentro, anzi non ne so nulla, ho ricevuto solo frammenti di aggiornamenti sconclusionati, attese al telefono, attese sulla panchina, mentre mio padre piano si spegneva. Capisco pure che non si possa entrare in visita, ma a questo punto quando la situazione è grave per un paziente forse sarebbe il caso di fargli passare del tempo con i parenti, che dite? Credo di debbano essere delle eccezioni, mio padre non poteva parlare, né telefonare, è entrato con le sue gambe e ne è uscito moribondo, spostato al Maugeri per essere riabilitato, ma nessuna riabilitazione fu possibile perché è arrivato lì in condizioni disperate, detto dal primario di cardiologia del Maugeri stesso. Sono riuscita a vederlo durante il trasferimento al Maugeri, e a malapena l''ho riconosciuto, e credo lui non abbia riconosciuto me.. e invece chi ama una persona malata ha il diritto di vederla, di sapere come sta, di fare sapere al malato che non è solo, a che servono le cure se le persone vengono lasciate sole? Se non si riesce ad avere una notizia, un aiuto per mettersi in contatto con chi sta male e non riesce più neanche a parlare? È stato disidratato troppo ci fu detto, per drenare i liquidi che si erano formati nella pancia e nelle gambe si è forse esagerato, perché tanto chi controlla? Noi non possiamo sapere ne interagire in alcun modo, lui non poteva dire nulla, ha potuto solo subire, questa cosa mi tortura e mi tormenterà per sempre, forse doveva andare così, ma di sicuro più umanità, più empatia e disponibilità, più rispetto per il malato e per i parenti, è impensabile che non ci sia. Mio padre odiava gli ospedali e diceva sempre che se finisci in un ospedale sei quasi sicuramente morto. Beh non si sbagliava, è stato abbandonato perché tanto non si poteva fare nulla, quindi inutile starci dietro o coinvolgere i parenti, lasciamolo li e poi come un pacco postale lo mandiamo moribondo in un altra struttura, dove è morto dopo pochi giorni. Ripeto, forse sarebbe andata così comunque, ma la sofferenza nel non poterlo vedere né avere notizie certe, dati precisi, informazioni del tutto lecite sul suo stato di salute è atroce, hanno abbandonato lui e anche noi. Così dopo più di un anno le mie conclusioni non sono differenti, l''ospedale deve essere un luogo sano, un luogo con persone gentili che ti aiutano fino alla fine, e non si liberano di te quando vedono che non ce la puoi fare, e fanno in modo sempre che ci sia un filo, un legame tra il paziente e chi è fuori, perché, sono certa di questo, essere malati e anche totalmente soli, fa morire ancora prima le persone. Mentre la vicinanza, l'' amore, e la cura, anche di fronte alla morte imminente, può alleviare il dolore e la solitudine. Ecco, questo non perdonerò mai, al Di Venere ma anche al Maugeri e chissà quanti altri ospedali in Italia..per non parlare dell''accettazione e del ricovero, indecente, da brivido. Non auguro a nessuno quello che è successo a mio padre, e a me, e mia sorella e mia madre, sognerò sempre luoghi migliori, posti in cui ti aiutano davvero, soprattutto moralmente, umanamente, perché il malato è la creatura più fragile e più bisognosa, va trattata con dignità e rispetto. Io continuo a sognare, a voi tutti , staff e strutture varie, auguro di crescere e migliorare, di dare disponibilità e di esserci, non solo come medici e infermieri ma come esseri umani.
Questa recensione mio padre l'' ha scritta con me, da dove si trova ora, so che è assolutamente d''accordo con me.
Dopo più di un anno lascio una recensione, ho dovuto assimilare e accettare la situazione per evitare di essere troppo cruda e cinica. Tuttavia il mio stato d animo non è cambiato in questo tempo, probabilmente perché l''inefficienza e l''abbandono che ho subito io e la mia famiglia ma soprattutto mio padre che è stato ricoverato in cardiologia terapia intensiva per 15 giorni , oggettivamente esiste, ed è inaccettabile. Impossibile parlare al telefono con qualcuno, impossibile vedere mio padre, gravemente malato, ho potuto vederlo io una sola volta dopo aver fatto il macello per riuscire a entrare in quell'' inferno. Impossibile avere notizie certe, aiuti concreti, disponibilità, siamo stati in sala d''attesa ogni giorno tutti i giorni a tutte le ore aspettando di poter avere una parola, una notizia da qualcuno, ma tutti ti passano davanti e ti ignorano, come se tutti fossimo fantasmi e come se, chiuso dietro quella porta di ingresso dell''intensiva, non ci fosse un essere umano, amato dalle persone che vengono lasciate fuori, senza alcuna empatia, senza alcuna informazione. Io non so bene cosa sia accaduto li dentro, anzi non ne so nulla, ho ricevuto solo frammenti di aggiornamenti sconclusionati, attese al telefono, attese sulla panchina, mentre mio padre piano si spegneva. Capisco pure che non si possa entrare in visita, ma a questo punto quando la situazione è grave per un paziente forse sarebbe il caso di fargli passare del tempo con i parenti, che dite? Credo di debbano essere delle eccezioni, mio padre non poteva parlare, né telefonare, è entrato con le sue gambe e ne è uscito moribondo, spostato al Maugeri per essere riabilitato, ma nessuna riabilitazione fu possibile perché è arrivato lì in condizioni disperate, detto dal primario di cardiologia del Maugeri stesso. Sono riuscita a vederlo durante il trasferimento al Maugeri, e a malapena l''ho riconosciuto, e credo lui non abbia riconosciuto me.. e invece chi ama una persona malata ha il diritto di vederla, di sapere come sta, di fare sapere al malato che non è solo, a che servono le cure se le persone vengono lasciate sole? Se non si riesce ad avere una notizia, un aiuto per mettersi in contatto con chi sta male e non riesce più neanche a parlare? È stato disidratato troppo ci fu detto, per drenare i liquidi che si erano formati nella pancia e nelle gambe si è forse esagerato, perché tanto chi controlla? Noi non possiamo sapere ne interagire in alcun modo, lui non poteva dire nulla, ha potuto solo subire, questa cosa mi tortura e mi tormenterà per sempre, forse doveva andare così, ma di sicuro più umanità, più empatia e disponibilità, più rispetto per il malato e per i parenti, è impensabile che non ci sia. Mio padre odiava gli ospedali e diceva sempre che se finisci in un ospedale sei quasi sicuramente morto. Beh non si sbagliava, è stato abbandonato perché tanto non si poteva fare nulla, quindi inutile starci dietro o coinvolgere i parenti, lasciamolo li e poi come un pacco postale lo mandiamo moribondo in un altra struttura, dove è morto dopo pochi giorni. Ripeto, forse sarebbe andata così comunque, ma la sofferenza nel non poterlo vedere né avere notizie certe, dati precisi, informazioni del tutto lecite sul suo stato di salute è atroce, hanno abbandonato lui e anche noi. Così dopo più di un anno le mie conclusioni non sono differenti, l''ospedale deve essere un luogo sano, un luogo con persone gentili che ti aiutano fino alla fine, e non si liberano di te quando vedono che non ce la puoi fare, e fanno in modo sempre che ci sia un filo, un legame tra il paziente e chi è fuori, perché, sono certa di questo, essere malati e anche totalmente soli, fa morire ancora prima le persone. Mentre la vicinanza, l'' amore, e la cura, anche di fronte alla morte imminente, può alleviare il dolore e la solitudine. Ecco, questo non perdonerò mai, al Di Venere ma anche al Maugeri e chissà quanti altri ospedali in Italia..per non parlare dell''accettazione e del ricovero, indecente, da brivido. Non auguro a nessuno quello che è successo a mio padre, e a me, e mia sorella e mia madre, sognerò sempre luoghi migliori, posti in cui ti aiutano davvero, soprattutto moralmente, umanamente, perché il malato è la creatura più fragile e più bisognosa, va trattata con dignità e rispetto. Io continuo a sognare, a voi tutti , staff e strutture varie, auguro di crescere e migliorare, di dare disponibilità e di esserci, non solo come medici e infermieri ma come esseri umani.
Questa recensione mio padre l'' ha scritta con me, da dove si trova ora, so che è assolutamente d''accordo con me.
Riferito al reparto di CARDIOLOGIA
Ringrazio il dottor Paolillo per avere risolto tempestivamente e con dedizione il mio problema. Ringrazio e i miei complimenti al dott . Romanelli per aver creato una squadra e un team davvero qualificato e in grado di gestire con professionalità il paziente in tutta la sua degenza.
Ringrazio il dottor Paolillo per avere risolto tempestivamente e con dedizione il mio problema. Ringrazio e i miei complimenti al dott . Romanelli per aver creato una squadra e un team davvero qualificato e in grado di gestire con professionalità il paziente in tutta la sua degenza.
Riferito al reparto di NEUROCHIRURGIA
Sono stata ricoverata un paio di giorni in ginecologia e ostetricia, che dire, pessimo, mai visto un reparto sprovvisto di tutto tovaglioli, carta igienica, mascherine, acqua nei bagni e nessuno che chiamava l’idraulico, ci sono voluti 4 giorni per risolvere il problema, personale che litiga davanti ai pazienti, cosa che non si fa assolutamente, è PROFESIONAL te scorretto un atteggiamento del genere, ma la cosa più squallida che ho notato e che molte di loro, deridono i pazienti, hanno deriso anche me, forse hanno pensato che io non me ne accorgessi , ma io me ne sono accorta eccome, non le ho mandato a quel paese perché era il giorno che mi dimettevano, spero di non rivederle mai più . Ps. Per non parlare del cambio delle lenzuola, 3 giorni con le stesse lenzuola, e quando le chiami per un problema, mamma mia che faccia, sono stanche e girate già da inizio turno, se cambiassero lavoro sarebbe tanto di guadagnato . Alcune di loro meritavano che io le segnalasi in direzione, ma va bene così … vergogna, poi per complicare ancor di più la vita dei pz, mettono due cesarei insieme, che geni, così nessuna delle due può essere d’aiuto all’altra !!! Ps. Personale sala parto, un altro mondo, brave
Sono stata ricoverata un paio di giorni in ginecologia e ostetricia, che dire, pessimo, mai visto un reparto sprovvisto di tutto tovaglioli, carta igienica, mascherine, acqua nei bagni e nessuno che chiamava l’idraulico, ci sono voluti 4 giorni per risolvere il problema, personale che litiga davanti ai pazienti, cosa che non si fa assolutamente, è PROFESIONAL te scorretto un atteggiamento del genere, ma la cosa più squallida che ho notato e che molte di loro, deridono i pazienti, hanno deriso anche me, forse hanno pensato che io non me ne accorgessi , ma io me ne sono accorta eccome, non le ho mandato a quel paese perché era il giorno che mi dimettevano, spero di non rivederle mai più . Ps. Per non parlare del cambio delle lenzuola, 3 giorni con le stesse lenzuola, e quando le chiami per un problema, mamma mia che faccia, sono stanche e girate già da inizio turno, se cambiassero lavoro sarebbe tanto di guadagnato . Alcune di loro meritavano che io le segnalasi in direzione, ma va bene così … vergogna, poi per complicare ancor di più la vita dei pz, mettono due cesarei insieme, che geni, così nessuna delle due può essere d’aiuto all’altra !!! Ps. Personale sala parto, un altro mondo, brave
Riferito al reparto di OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Paziente anziano ricoverato per 15 , igiene fatta 1 sola volta , piaghe da decubito , sui glutei , e riferito a me personalmente che non c''era frattura alla mano , peccato che sul retro della TAC era scritto diversamente .... Dove sono gli ispettori del ministero !!!
Un reparto da vergogna
Paziente anziano ricoverato per 15 , igiene fatta 1 sola volta , piaghe da decubito , sui glutei , e riferito a me personalmente che non c''era frattura alla mano , peccato che sul retro della TAC era scritto diversamente .... Dove sono gli ispettori del ministero !!!
Un reparto da vergogna
Riferito al reparto di NEUROLOGIA
Personale SGARBATISSIMO
Personale SGARBATISSIMO
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Personale SGARBATISSIMO
Personale SGARBATISSIMO
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Prenotare una visita al reparto Oculistica,devi sperare in un''anima buona che ti risponde al telefono.
Prenotare una visita al reparto Oculistica,devi sperare in un''anima buona che ti risponde al telefono.
Riferito al reparto di OCULISTICA
Mi chiamo Katia..il giorno 14/04/2021 ho portato il mio compagno Michele al pronto soccorso Ospedale di Venere Bari Carbonara..Dobbiamo ringraziare di tutto cuore la gentilezza e cortesia di dottori e infermieri per la disponibilità durante la permanenza nel reparto. Preciso che siamo arrivati alle 8:30 e usciti alle 16:00 circa..e nonostante i vari pazienti più urgenti, autoambulanze con precedenza, tamponi e per di più le solite persone impazienti e ineducate devo complimentarmi come riuscivano a gestire il tutto specialmente in questo periodo..in attesa del nostro turno con una mano fasciata che necessitava di punti di sutura abbiamo visto molte persone al lavoro e molto giovani anche darsi da fare e dare spiegazioni..Ci teniamo a ringraziare in modo particolare Lucia la guardia giurata che riusciva a fare rispettare regole, distanziamento e sapeva dare spiegazioni ogni volta le si chiedevano..E ovviamente al dottore Giovanni Brunetti e staff..dopo essersi interessato personalmente di verificare l''esito del tampone (dopo averlo chiesto e andato a prenderlo lui stesso) a provveduto subito dopo a medicare, disinfettare e suturare con cura le ferite..davvero molto efficienti..un grazie ancora di tutto cuore..ci auguriamo di trovare sempre questi dottori ed infermieri specialmente in questo difficile periodo covid per le tante persone che ne hanno bisogno..e ovviamente di trovare più persone competenti come la guardia giurata di turno al pronto soccorso che faceva rispettare le regole e sapeva gestire gli ingressi e le situazioni alle volte difficili..siete stati meravigliosi..saremo sempre dalla vostra parte..tanti saluti.
Mi chiamo Katia..il giorno 14/04/2021 ho portato il mio compagno Michele al pronto soccorso Ospedale di Venere Bari Carbonara..Dobbiamo ringraziare di tutto cuore la gentilezza e cortesia di dottori e infermieri per la disponibilità durante la permanenza nel reparto. Preciso che siamo arrivati alle 8:30 e usciti alle 16:00 circa..e nonostante i vari pazienti più urgenti, autoambulanze con precedenza, tamponi e per di più le solite persone impazienti e ineducate devo complimentarmi come riuscivano a gestire il tutto specialmente in questo periodo..in attesa del nostro turno con una mano fasciata che necessitava di punti di sutura abbiamo visto molte persone al lavoro e molto giovani anche darsi da fare e dare spiegazioni..Ci teniamo a ringraziare in modo particolare Lucia la guardia giurata che riusciva a fare rispettare regole, distanziamento e sapeva dare spiegazioni ogni volta le si chiedevano..E ovviamente al dottore Giovanni Brunetti e staff..dopo essersi interessato personalmente di verificare l''esito del tampone (dopo averlo chiesto e andato a prenderlo lui stesso) a provveduto subito dopo a medicare, disinfettare e suturare con cura le ferite..davvero molto efficienti..un grazie ancora di tutto cuore..ci auguriamo di trovare sempre questi dottori ed infermieri specialmente in questo difficile periodo covid per le tante persone che ne hanno bisogno..e ovviamente di trovare più persone competenti come la guardia giurata di turno al pronto soccorso che faceva rispettare le regole e sapeva gestire gli ingressi e le situazioni alle volte difficili..siete stati meravigliosi..saremo sempre dalla vostra parte..tanti saluti.
Riferito al reparto di PRONTO SOCCORSO
Ho trovato gentilezza e professionalità. Il primario è bravo e disponibile. Tutto funziona correttamente.
Ho trovato gentilezza e professionalità. Il primario è bravo e disponibile. Tutto funziona correttamente.
Riferito al reparto di OCULISTICA
Eccellente. Ottima accoglienza e professionalità
Eccellente. Ottima accoglienza e professionalità
Riferito al reparto di TERAPIA INTENSIVA NEONATALE

Specializzazione


Cerca una patologia per vedere come viene curata in questo ospedale:

Reparti

Indirizzo

Ospedale Di Venere

via ospedale di venere, 1 - bari (BA)
Contatta l'ospedale

L'innovazione di oggi,la salute di domani

Il podcast dedicato ai professionisti del mondo della salute

Le scoperte che trasformeranno il mondo della salute.
Scoperte che faranno parte davvero del nostro domani, selezionate da Thatmorning e raccontate da Daniela Faggion, che in ogni puntata dà voce alle eccellenze italiane in prima persona.