Azienda Ospedaliera Bianchi E Melacrino Morelli

6.3

La struttura

Questa struttura risulta nel suo complesso buona e nell'ultimo periodo la sua valutazione è in ribasso.

E' un ospedale grande e questo è un vantaggio perché le strutture più grandi generalmente possono sostenere i costi delle professionalità e delle tecnologie necessarie a garantire il massimo livello di efficienza e sicurezza.

E' un ospedale specializzato che gestisce molti pazienti in reparti specializzati.



Distaccamenti di questo ospedale

Morelli VIA CANTAFFIO - Catanzaro (CZ)
Riuniti via G. MELACRINO - Reggio di Calabria (RC)

3 Recensioni (non influenzano il voto)

Non cammino più dal 2017 dopo l''intervento errato alla colonna. Una vita rovinata per colpa di un incapace che ancora opera.
Non cammino più dal 2017 dopo l''intervento errato alla colonna. Una vita rovinata per colpa di un incapace che ancora opera.
Riferito al reparto di NEUROCHIRURGIA
Per la rimozione di un linfonodo al mediastino (un linfonodo gonfio per sarcoidosi) mio padre ha perso la vita.
Voglio sottolineare le sole negligenze mediche perché tutti devono sapere le condizioni della sanità calabrese.
Mio padre doveva affrontare un intervento di rimozione del linfonodo in laparoscopia, entra in sala operatoria alle 8:30. Le prime incongruenze sono nei tempi, i dottori confermano che l'intervento sia iniziato alle 10:30, mio padre moriva alle 11.
Appena hanno iniziato l'intervento per loro stessa parola recidevano un arteria, per loro stessa affermazione hanno provocato un imponente emorragia che ha portato successivamente mio padre ad un arresto cardiaco.
Mio padre moriva tra la loro inefficienza e indifferenza. Mi hanno detto chiaramente che questo intervento per loro è di routine, che i rischi sono di uno su un milione. La cosa più aberrante è che hanno ammesso che per questo genere di intervento in sala operatoria non hanno sacche di sangue.
Quella mattina intorno alle 10.30 io e la mia famiglia abbiamo assistito ad una scena raccapricciante che ci ha fatto subito capire che all'interno del blocco operatorio qualcosa stava andando male, due operatori del centro trasfusionale arrivavano infatti frettolosamente con delle sacche di sangue, hanno citofonato circa 15-20 minuti, dall'interno non apriva nessuno e hanno optato per fare un giro più lungo e provare ad arrivare dall'interno. Quel sangue serviva a mio padre!
Alle 12.20 circa un sanitario usciva dall'interno delle sale operatorie e chiedeva a mia madre di seguirlo, a questo punto i dottori tra cui primario e vice comunicavano il decesso di mio padre.
Senza tante spiegazioni, la facevano uscire nell'incredulità e nello sconforto: mio padre stava benissimo!
Sono stata personalmente rimbalzata dal blocco operatorio al reparto e dal reparto al blocco operatorio, volevo delle spiegazioni.
Vengo fatta entrare in un ufficio, qui si presentano coloro che hanno eseguito l'intervento. Nella freddezza continuano a spiegare e a giustificarsi che l'intervento era con pochissimi o inesistenti rischi.
Voglio sottolineare anche la delicatezza del medico presente in obitorio, durante la trascrizione dei dati gli chiedo quale causa di morte hanno dichiarato dal reparto. Mi dice che la causa era il solo arresto cardiaco, a quel punto sbotto e gli spiego che mio padre era morto sotto i ferri per un emorragia, la risposta?? : "a me cosa importa?".
Lascio a chi legge questa recensione di farsi un idea sui fatti, mio padre era una persona onesta che ci ha cresciuto con i suoi sforzi e il suo lavoro di muratore, i figli di questa gente vengono cresciuti con soldi che puzzano di sangue. Vergognatevi!
Per la rimozione di un linfonodo al mediastino (un linfonodo gonfio per sarcoidosi) mio padre ha perso la vita.
Voglio sottolineare le sole negligenze mediche perché tutti devono sapere le condizioni della sanità calabrese.
Mio padre doveva affrontare un intervento di rimozione del linfonodo in laparoscopia, entra in sala operatoria alle 8:30. Le prime incongruenze sono nei tempi, i dottori confermano che l'intervento sia iniziato alle 10:30, mio padre moriva alle 11.
Appena hanno iniziato l'intervento per loro stessa parola recidevano un arteria, per loro stessa affermazione hanno provocato un imponente emorragia che ha portato successivamente mio padre ad un arresto cardiaco.
Mio padre moriva tra la loro inefficienza e indifferenza. Mi hanno detto chiaramente che questo intervento per loro è di routine, che i rischi sono di uno su un milione. La cosa più aberrante è che hanno ammesso che per questo genere di intervento in sala operatoria non hanno sacche di sangue.
Quella mattina intorno alle 10.30 io e la mia famiglia abbiamo assistito ad una scena raccapricciante che ci ha fatto subito capire che all'interno del blocco operatorio qualcosa stava andando male, due operatori del centro trasfusionale arrivavano infatti frettolosamente con delle sacche di sangue, hanno citofonato circa 15-20 minuti, dall'interno non apriva nessuno e hanno optato per fare un giro più lungo e provare ad arrivare dall'interno. Quel sangue serviva a mio padre!
Alle 12.20 circa un sanitario usciva dall'interno delle sale operatorie e chiedeva a mia madre di seguirlo, a questo punto i dottori tra cui primario e vice comunicavano il decesso di mio padre.
Senza tante spiegazioni, la facevano uscire nell'incredulità e nello sconforto: mio padre stava benissimo!
Sono stata personalmente rimbalzata dal blocco operatorio al reparto e dal reparto al blocco operatorio, volevo delle spiegazioni.
Vengo fatta entrare in un ufficio, qui si presentano coloro che hanno eseguito l'intervento. Nella freddezza continuano a spiegare e a giustificarsi che l'intervento era con pochissimi o inesistenti rischi.
Voglio sottolineare anche la delicatezza del medico presente in obitorio, durante la trascrizione dei dati gli chiedo quale causa di morte hanno dichiarato dal reparto. Mi dice che la causa era il solo arresto cardiaco, a quel punto sbotto e gli spiego che mio padre era morto sotto i ferri per un emorragia, la risposta?? : "a me cosa importa?".
Lascio a chi legge questa recensione di farsi un idea sui fatti, mio padre era una persona onesta che ci ha cresciuto con i suoi sforzi e il suo lavoro di muratore, i figli di questa gente vengono cresciuti con soldi che puzzano di sangue. Vergognatevi!
Riferito al reparto di CHIRURGIA TORACICA
Mio marito è entrato in questo reparto vivo e ne è uscito morto dopo un semplice intervento in laparascopia per la rimozione di un linfonodo al mediastino.
La spiegazione che abbiamo ricevuto da questi macellai che si definiscono medici ed operano nel reparto con un falso sorriso stampato in faccia, è che invece di recidere il linfonodo hanno reciso un'arteria, quindi hanno dissanguato mio marito.
Hanno decapitato la mia famiglia privandoci dell'affetto più caro, ma si devono rendere conto che presto o tardi anche loro e i loro affetti più cari diventeranno pazienti su un tavolo operatorio, ed io passerò il resto della mia vita augurando loro di versare le stesse lacrime che abbiamo versato io i miei figli e i miei nipoti.
State bene attenti, oggi è toccato a mio marito, domani potrei essere io, o voi che mi leggete la prossima vittima.
Sono stata resa vedova dai primari di questo reparto, gente che dovrebbe solo appendere il camice sporco di sangue al chiodo e vergognarsi anche di respirare.
Mio marito è entrato in questo reparto vivo e ne è uscito morto dopo un semplice intervento in laparascopia per la rimozione di un linfonodo al mediastino.
La spiegazione che abbiamo ricevuto da questi macellai che si definiscono medici ed operano nel reparto con un falso sorriso stampato in faccia, è che invece di recidere il linfonodo hanno reciso un'arteria, quindi hanno dissanguato mio marito.
Hanno decapitato la mia famiglia privandoci dell'affetto più caro, ma si devono rendere conto che presto o tardi anche loro e i loro affetti più cari diventeranno pazienti su un tavolo operatorio, ed io passerò il resto della mia vita augurando loro di versare le stesse lacrime che abbiamo versato io i miei figli e i miei nipoti.
State bene attenti, oggi è toccato a mio marito, domani potrei essere io, o voi che mi leggete la prossima vittima.
Sono stata resa vedova dai primari di questo reparto, gente che dovrebbe solo appendere il camice sporco di sangue al chiodo e vergognarsi anche di respirare.
Riferito al reparto di CHIRURGIA TORACICA

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Azienda Ospedaliera Bianchi E Melacrino Morelli

- reggio di calabria (RC)
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