Ospedale Guzzardi di Vittoria

5.6

La struttura

Questa struttura risulta nel suo complesso sotto la media e nell'ultimo periodo la sua valutazione è stabile.

E' un ospedale grande e questo è un vantaggio perché le strutture più grandi generalmente possono sostenere i costi delle professionalità e delle tecnologie necessarie a garantire il massimo livello di efficienza e sicurezza.

E' un ospedale specializzato che gestisce molti pazienti in reparti specializzati.

4 Recensioni (non influenzano il voto)

Valutazione meno che mediocre. Ricoverato per forti mal di testa, dopo la Tac, dove si evidenziava un Cavernoma non mi hanno fatto la Risonanza Magnetica e, anzi dopo qualche giorno di ricovero, mi hanno dimesso dicendomi di andare a fare la RM a spese mie fuori e poi tornare per una normale visita neurologica con la RM fatta fuori. Quindi mi hanno dimesso senza una diagnosi precisa con i miei mal di testa e i rischi che può portare un Cavernoma non curato.
Valutazione meno che mediocre. Ricoverato per forti mal di testa, dopo la Tac, dove si evidenziava un Cavernoma non mi hanno fatto la Risonanza Magnetica e, anzi dopo qualche giorno di ricovero, mi hanno dimesso dicendomi di andare a fare la RM a spese mie fuori e poi tornare per una normale visita neurologica con la RM fatta fuori. Quindi mi hanno dimesso senza una diagnosi precisa con i miei mal di testa e i rischi che può portare un Cavernoma non curato.
Riferito al reparto di NEUROLOGIA
Pessimo reparto, per assistenza del personale sanitario,non sembra neanche di essere un ospedale,scarso il rapporto medico paziente ,carente in tutto .sopratutto gli infermieri maleducati ed incompetenti.
Pessimo reparto, per assistenza del personale sanitario,non sembra neanche di essere un ospedale,scarso il rapporto medico paziente ,carente in tutto .sopratutto gli infermieri maleducati ed incompetenti.
Riferito al reparto di MEDICINA INTERNA
Purtroppo una triste esperienza di ricovero. Dal 2 febbraio sembrava procedere bene invece dopo le dimissioni (11 febbraio) sono stata letteralmente abbandonata. Impossibile comunicare telefonicamente con il reparto . Non rispondono! Mi hanno chiamato per alcuni Day hospital e facciamo accertamenti senza avere una diagnosi certa e terapia adatta. Sospettavano una Vasculite ma il reumatologo esclude questa diagnosi. Sono stata dimessa 11 febbraio con una terapia provvisoria di Deltacortene 50mg. al giorno. Mi è stato detto (il 6 maggio) dalla neurologa che mi cercava di seguire che potevo dimezzare la dose e poi il reumatologo avrebbe completato la terapia. Tutto questo ha complicato il mio stato di salute: ho iniziato a tremare alle mani e la mancanza di sensibilità mi rende incapace di badare a me stessa. Vengo a sapere dal mio medico di base che il cortisone si diminuisce lentamente e 1/4 alla volta! Non ho alcun modo di contattare nessuno del reparto: mi è stato detto che se sto male devo rivolgermi al Pronto Soccorso oppure al 118. Mi sembra una soluzione sbrigativa e poco si addice all’assistenza sanitaria che si aspetta il paziente. Purtroppo chiudo qui l’esperienza di Vittoria e farò comunicazioni a chi di dovere. Non abito a Vittoria e viaggio da Modica, sono stata costretta ad essere accompagnata a causa della difficoltà a guidare l’auto ed ho dovuto fare lunghe ore di attesa per tutti i day hospital programmati. Questo è un altro aspetto dell’esperienza negativa! A distanza di 5 mesi non so che cosa ho, non so che cura potrei fare e non so se resterò invalida. Distinti saluti
Purtroppo una triste esperienza di ricovero. Dal 2 febbraio sembrava procedere bene invece dopo le dimissioni (11 febbraio) sono stata letteralmente abbandonata. Impossibile comunicare telefonicamente con il reparto . Non rispondono! Mi hanno chiamato per alcuni Day hospital e facciamo accertamenti senza avere una diagnosi certa e terapia adatta. Sospettavano una Vasculite ma il reumatologo esclude questa diagnosi. Sono stata dimessa 11 febbraio con una terapia provvisoria di Deltacortene 50mg. al giorno. Mi è stato detto (il 6 maggio) dalla neurologa che mi cercava di seguire che potevo dimezzare la dose e poi il reumatologo avrebbe completato la terapia. Tutto questo ha complicato il mio stato di salute: ho iniziato a tremare alle mani e la mancanza di sensibilità mi rende incapace di badare a me stessa. Vengo a sapere dal mio medico di base che il cortisone si diminuisce lentamente e 1/4 alla volta! Non ho alcun modo di contattare nessuno del reparto: mi è stato detto che se sto male devo rivolgermi al Pronto Soccorso oppure al 118. Mi sembra una soluzione sbrigativa e poco si addice all’assistenza sanitaria che si aspetta il paziente. Purtroppo chiudo qui l’esperienza di Vittoria e farò comunicazioni a chi di dovere. Non abito a Vittoria e viaggio da Modica, sono stata costretta ad essere accompagnata a causa della difficoltà a guidare l’auto ed ho dovuto fare lunghe ore di attesa per tutti i day hospital programmati. Questo è un altro aspetto dell’esperienza negativa! A distanza di 5 mesi non so che cosa ho, non so che cura potrei fare e non so se resterò invalida. Distinti saluti
Riferito al reparto di NEUROLOGIA
Sono "cliente" del Reparto di Cardiologia dell''Ospedale Guzzardi di Vittoria da oltre vent''anni, per essere stato operato a Bergamo nel 2001 con la sostituzione della valvola aortica e, pertanto, eseguo - come da prescrizione tassativa - ogni sei mesi il controllo basico del mio stato. In tutto questo tempo ho sempre apprezzato le prestazioni del primario dottor Lettica e dell''intero staff (presente e passato) del Reparto, ma il 5 gennaio scorso, alle ore 10.00 circa, è accaduto qualcosa che per la prima volta mi ha disgustato. Mi ero presentato, regolarmente munito della prescrizione del medico di famiglia, per ottenere un appuntamento al fine di eseguire il consueto controllo secondo il protocollo a me ben noto, ma questa volta alla porta ho trovato un fringuello che alla mia cortese richiesta mi ha risposto che questo era compito del primario, che però in quel momento era in sala operatoria, per cui mi suggeriva, sbrigativamente e con modi infastiditi, di andarmene via, per tornarmene un''altra volta, sperando di avere maggior fortuna. Ho obiettato che, già per riuscire ad entrare in Ospedale avevo dovuto superare diversi sbarramenti, per cui gli proponevo di lasciare la prescrizione del medico di base e di farmi telefonare quando sarebbe stato possibile eseguire il controllo disposto. Ma non ha non ha voluto sentire ragioni, insistendo nella sua infastidita ingiunzione di andarmene via subito, quasi fossi un molesto accattone. Alla scena ha assistito chi era in attesa davanti alla porta sbarrata del Reparto di Cardiologia. Ma la cosa più grave è che questi ultimi hanno distintamente sentito il fringuello che (essendo io già andato via per prendere l''ascensore) dichiarava compiaciuto ad un suo collega, che pure aveva assistito alla scena, "Così la prossima volta, se ne va altrove!" (E'' probabile che per "altrove" il fringuello intendesse un''Agenzia di Pompe Funebri, dato che sono un ottantenne malridotto, e quindi. secondo lui, un peso per la società). Il caso ha voluto che gli astanti mi conoscevano e non hanno potuto evitare di riferire l''inqualificabile comportamento del fringuello, tanto che - di bocca in bocca - è arrivare anche alle mie orecchie, per cui ne ho ricavato un fedele verbale a futura memoria per chi ne dovrà trarre le dovute conseguenze. Intanto, il mio avvocato sta valutando la qualificazione che riterrà più appropriata per il comportamento descritto.
Sono "cliente" del Reparto di Cardiologia dell''Ospedale Guzzardi di Vittoria da oltre vent''anni, per essere stato operato a Bergamo nel 2001 con la sostituzione della valvola aortica e, pertanto, eseguo - come da prescrizione tassativa - ogni sei mesi il controllo basico del mio stato. In tutto questo tempo ho sempre apprezzato le prestazioni del primario dottor Lettica e dell''intero staff (presente e passato) del Reparto, ma il 5 gennaio scorso, alle ore 10.00 circa, è accaduto qualcosa che per la prima volta mi ha disgustato. Mi ero presentato, regolarmente munito della prescrizione del medico di famiglia, per ottenere un appuntamento al fine di eseguire il consueto controllo secondo il protocollo a me ben noto, ma questa volta alla porta ho trovato un fringuello che alla mia cortese richiesta mi ha risposto che questo era compito del primario, che però in quel momento era in sala operatoria, per cui mi suggeriva, sbrigativamente e con modi infastiditi, di andarmene via, per tornarmene un''altra volta, sperando di avere maggior fortuna. Ho obiettato che, già per riuscire ad entrare in Ospedale avevo dovuto superare diversi sbarramenti, per cui gli proponevo di lasciare la prescrizione del medico di base e di farmi telefonare quando sarebbe stato possibile eseguire il controllo disposto. Ma non ha non ha voluto sentire ragioni, insistendo nella sua infastidita ingiunzione di andarmene via subito, quasi fossi un molesto accattone. Alla scena ha assistito chi era in attesa davanti alla porta sbarrata del Reparto di Cardiologia. Ma la cosa più grave è che questi ultimi hanno distintamente sentito il fringuello che (essendo io già andato via per prendere l''ascensore) dichiarava compiaciuto ad un suo collega, che pure aveva assistito alla scena, "Così la prossima volta, se ne va altrove!" (E'' probabile che per "altrove" il fringuello intendesse un''Agenzia di Pompe Funebri, dato che sono un ottantenne malridotto, e quindi. secondo lui, un peso per la società). Il caso ha voluto che gli astanti mi conoscevano e non hanno potuto evitare di riferire l''inqualificabile comportamento del fringuello, tanto che - di bocca in bocca - è arrivare anche alle mie orecchie, per cui ne ho ricavato un fedele verbale a futura memoria per chi ne dovrà trarre le dovute conseguenze. Intanto, il mio avvocato sta valutando la qualificazione che riterrà più appropriata per il comportamento descritto.
Riferito al reparto di CARDIOLOGIA

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Ospedale Guzzardi di Vittoria

via papa giovanni xxiii - vittoria (RG)
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