Humanitas San Pio X
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L'innovazione di oggi,la salute di domani
Il podcast dedicato ai professionisti del mondo della salute
Le scoperte che trasformeranno il mondo della salute.
Scoperte che faranno parte davvero del nostro domani, selezionate da Thatmorning e raccontate da Daniela Faggion, che in ogni puntata dà voce alle eccellenze italiane in prima persona.
Laura Pomari
Quando arriva il turno della mia ecografia chiedo se posso chiamare il mio compagno. "No, non ancora". Mi siedo davanti alla dottoressa Dell''Avanzo che inizia a compilare i miei dati. Alla sua domanda "chi la segue per la gravidanza" rispondo "una ginecologa privata, e adesso anche al Niguarda". A quuesta domanda, che mi è stata rivolta più volte nelle mie innumerevoli visite ostetriche, nessuno aveva mai chiesto il nome della ginecologa privata. Invece in questo caso la dottoressa, con fare scocciato mi dice "si ma quindi come si chiama questa dottoressa? devo compilare la sua scheda". Dopodichè mi chiede che esami avevo fatto. Al che mentre penso a cosa intenda, visto che di esami ne ho fatti centomila come tutte le donne in gravidanza mi dice, sempre un po'' scocciata perchè tardavo a rispondere, specifica "bi test, dna o cosa?". Le spiego cosa ho fatto come test di screening e mi chiede l''ecografia del primo trimestre. Io avevo preparato, sopra a tutta la pila, l''ecografia morfologica, non mi aspettavo di dover presentare un''ecografia più vecchia, quindi ci ho messo un po'' a trovarla. e mentre scartabellavo tra le carte dei mie referti lei mi dice con fare accondiscendente come se non fossi in grado di capire cosa stessi facendo "ecco, Signora, guardi vedo delle foto, questa è un''ecografia". E io "si, se ci sono delle foto è un''ecografia, ma ne ho fatte ad ogni visita ostetrica. Quella che indica è la morfologica, ma non ho ancora trovato quella del primo trimestre". Una volta terminata la compilazione della mia scheda, finalmente mi dicono di sdraiarmi e scoprire la pancia (in tutto questo devo dire che l''ostetrica era molto gentile). Io chiedo " posso chiamare il mio compagno"? "Non ancora". si avvicina la dottoressa, mi mette il gel e inizia a passare l''ecografo. "Posso chiamare il mio compagno ora?" risposta: "non ancora". Dopo che aveva già identificato la posizione della testa e iniziato i primi commenti, la dottoressa chiede all''ostetrica di chiamare il mio compagno (che aspettava in corridoio). Finalmente lui entra, dopo essersi perso il primo minuto di visita. Quindi io cerco di dirgli rapidamente cosa avevamo visto, in quanto la dottoressa continuava ad andare avanti con la visita indicandoci le altre parti. In sostanza la visita è durata meno di 5 minuti. La dottoressa, ora più gentile, ci ha spiegato cosa stava misurando, anche se in modo molto rapido. Ha detto che non potevamo vedere la faccia perchè il bimbo era rivolto verso la mia schiena...(la mia ginecologa privata, con mezzi molto meno sofisticati di questo ecografo del Pio X, era stata in grado di farmi vedere un po'' la faccia, nonostante il piccolo sia in questa posizione ormai da settimane). Alla fine dell''ecografia il mio compagno è stato invitato ad uscire di nuovo. Io sono rimasta per avere il referto stampato e in quel momento la dottoressa mi ha spiegato com''era la curva di crescita e che era tutto in linea con la fase di crescita. Arrivederci, buongiorno. Tic e Tac. Perfettamente nei tempi. Ci abbiamo impiegato più tempo a ritornare alla macchina parcheggiata. Peccato perchè, seppur professionali (ovvero sono state fatte tutte le azioni di rito richieste dal protocollo, come: chiedere come si chiamava il bimbo, spiegare ad ogni misurazione cosa stavamo guardando, dire due parole sull''andamento della curva di crescita...), non c''è stata nessuna empatia in questa visita che è stata rapidissima, e, come spiegato sopra, con alcuni momenti in cui la troppa fretta ha rasentato la maleducazione.
Maria Culos
Quando arriva il turno della mia ecografia chiedo se posso chiamare il mio compagno. "No, non ancora". Mi siedo davanti alla dottoressa Dell''Avanzo che inizia a compilare i miei dati. Alla sua domanda "chi la segue per la gravidanza" rispondo "una ginecologa privata, e adesso anche al Niguarda". A quuesta domanda, che mi è stata rivolta più volte nelle mie innumerevoli visite ostetriche, nessuno aveva mai chiesto il nome della ginecologa privata. Invece in questo caso la dottoressa, con fare scocciato mi dice "si ma quindi come si chiama questa dottoressa? devo compilare la sua scheda". Dopodichè mi chiede che esami avevo fatto. Al che mentre penso a cosa intenda, visto che di esami ne ho fatti centomila come tutte le donne in gravidanza mi dice, sempre un po'' scocciata perchè tardavo a rispondere, specifica "bi test, dna o cosa?". Le spiego cosa ho fatto come test di screening e mi chiede l''ecografia del primo trimestre. Io avevo preparato, sopra a tutta la pila, l''ecografia morfologica, non mi aspettavo di dover presentare un''ecografia più vecchia, quindi ci ho messo un po'' a trovarla. e mentre scartabellavo tra le carte dei mie referti lei mi dice con fare accondiscendente come se non fossi in grado di capire cosa stessi facendo "ecco, Signora, guardi vedo delle foto, questa è un''ecografia". E io "si, se ci sono delle foto è un''ecografia, ma ne ho fatte ad ogni visita ostetrica. Quella che indica è la morfologica, ma non ho ancora trovato quella del primo trimestre". Una volta terminata la compilazione della mia scheda, finalmente mi dicono di sdraiarmi e scoprire la pancia (in tutto questo devo dire che l''ostetrica era molto gentile). Io chiedo " posso chiamare il mio compagno"? "Non ancora". si avvicina la dottoressa, mi mette il gel e inizia a passare l''ecografo. "Posso chiamare il mio compagno ora?" risposta: "non ancora". Dopo che aveva già identificato la posizione della testa e iniziato i primi commenti, la dottoressa chiede all''ostetrica di chiamare il mio compagno (che aspettava in corridoio). Finalmente lui entra, dopo essersi perso il primo minuto di visita. Quindi io cerco di dirgli rapidamente cosa avevamo visto, in quanto la dottoressa continuava ad andare avanti con la visita indicandoci le altre parti. In sostanza la visita è durata meno di 5 minuti. La dottoressa, ora più gentile, ci ha spiegato cosa stava misurando, anche se in modo molto rapido. Ha detto che non potevamo vedere la faccia perchè il bimbo era rivolto verso la mia schiena...(la mia ginecologa privata, con mezzi molto meno sofisticati di questo ecografo del Pio X, era stata in grado di farmi vedere un po'' la faccia, nonostante il piccolo sia in questa posizione ormai da settimane). Alla fine dell''ecografia il mio compagno è stato invitato ad uscire di nuovo. Io sono rimasta per avere il referto stampato e in quel momento la dottoressa mi ha spiegato com''era la curva di crescita e che era tutto in linea con la fase di crescita. Arrivederci, buongiorno. Tic e Tac. Perfettamente nei tempi. Ci abbiamo impiegato più tempo a ritornare alla macchina parcheggiata. Peccato perchè, seppur professionali (ovvero sono state fatte tutte le azioni di rito richieste dal protocollo, come: chiedere come si chiamava il bimbo, spiegare ad ogni misurazione cosa stavamo guardando, dire due parole sull''andamento della curva di crescita...), non c''è stata nessuna empatia in questa visita che è stata rapidissima, e, come spiegato sopra, con alcuni momenti in cui la troppa fretta ha rasentato la maleducazione.
Ai primi di maggio mi telefonata la signora del reparto di oculistica comunicandomi che l''intervento è previsto per il 9/5, dopo solo due ore mi ritelefona per avvisarmi che l''intervento è stato spostato al 16/5 e che venerdì 13/5 mi avrebbe telefonato per comunicarmi l''orario. Non ho sentito più nessuno. Venerdì ho fatto almeno 40 telefonate direttamente al numero telefonico che mi aveva lasciato questa signora e non ho ricevuto nessuna risposta. Stamattina 16 maggio che sarebbe stato il giorno dell''intervento ho cominciato a telefonare alle 7 per avere spiegazioni, dopo tantissime telefonate mi ha risposto un suo collega gentile dandomi un altro numero. Finalmente ho parlato con questa signora che oltre a non ricordare nulla e quindi rispiegare tutto, ingenuamente mi ha detto che il nome di mio marito non risultava nemmeno per l''intervento di oggi. Dopo averle detto cosa pensavo si è scusata a nome suo e della struttura. Allora mi dice vedo se riesco inserirlo per il 23/5 ed io a quel punto le ho risposto di lasciar perdere. Non ho parole. Io mi domando ma in che mani siamo......
Barbara Sommaruga
Ai primi di maggio mi telefonata la signora del reparto di oculistica comunicandomi che l''intervento è previsto per il 9/5, dopo solo due ore mi ritelefona per avvisarmi che l''intervento è stato spostato al 16/5 e che venerdì 13/5 mi avrebbe telefonato per comunicarmi l''orario. Non ho sentito più nessuno. Venerdì ho fatto almeno 40 telefonate direttamente al numero telefonico che mi aveva lasciato questa signora e non ho ricevuto nessuna risposta. Stamattina 16 maggio che sarebbe stato il giorno dell''intervento ho cominciato a telefonare alle 7 per avere spiegazioni, dopo tantissime telefonate mi ha risposto un suo collega gentile dandomi un altro numero. Finalmente ho parlato con questa signora che oltre a non ricordare nulla e quindi rispiegare tutto, ingenuamente mi ha detto che il nome di mio marito non risultava nemmeno per l''intervento di oggi. Dopo averle detto cosa pensavo si è scusata a nome suo e della struttura. Allora mi dice vedo se riesco inserirlo per il 23/5 ed io a quel punto le ho risposto di lasciar perdere. Non ho parole. Io mi domando ma in che mani siamo......
cristina alberi
Elena Boretti
Sono rimasto soddisfatto della serietà e della comprensione del disguido, che ha ristabilito la piena fiducia.
Sebastiano Dimauro
Sono rimasto soddisfatto della serietà e della comprensione del disguido, che ha ristabilito la piena fiducia.