Villa dei Pini


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La storia di Veggie: Anoressia nervosa

Per quanto sul momento non fossi ovviamente pronta ad ammetterlo, fin da subito ho avuto la consapevolezza che la scelta di restringere l'alimentazione era tutt'altro che salutare, ma allo stesso tempo era anche ciò di cui in quel periodo necessitavo psicologicamente, perchè rispondeva ad un mio bisogno di controllo. La mia principale spinta verso l’anoressia, infatti, è stata proprio il bisogno di avere tutto sotto controllo. Io volevo avere il controllo assoluto. Su tutto. Su ogni singolo aspetto della...Leggi tutta la storia
Mia figlia, diciottenne da appena 4 mesi, è stata ricoverata presso Villa dei Pini per quattro mesi, inviata lì dal Centro Disturbi Alimentari di Umbertide,. Ancora a distanza di quasi un anno non capisco come si possa inviare una ragazza così giovane e con il vissuto di mia figlia in una struttura come Villa dei Pini.
Il disturbo di mia figlia è iniziato a maggio 2020 con disturbi alimentari, seguiti da autolesionismo. La diagnosi di Villa dei Pini è stata di disturbo borderline. L''esperienza a Villa dei Pini purtroppo è stata negativa, avendo segnato pesantemente il percorso di guarigione di mia figlia. Struttura che dietro ad un apparente approccio moderno alla malattia mentale tramite i gruppi della DBT, in realtà ricorre in maniera massiccia all''uso dei farmaci arrivando quasi ad una sedazione del paziente. I pazienti che accoglie soffrono di diversi tipi di patologie, tra cui alcolismo e droga, e vanno dai 18 anni a salire. I pazienti ad eccezione dei gruppi DBT, che occupano poche ore della giornata, sono poi lasciati a se stessi ognuno con le proprie problematiche, ognuno con le proprie crisi. Le crisi vengono fronteggiate con il ricorso di gocce di RIVOTRIL o di flebo di valium. Il giorno dopo non viene affrontato il motivo dell''insorgere della crisi, e al ripresentarsi di una nuova crisi si ricorre sempre ai farmaci. Mia figlia si alzava dal letto barcollando, una volta barcollava così tanto che è caduta. Mia figlia in struttura ha incominciato a bruciarsi e ha tentato diverse volte il suicidio. Inoltre, è stata ricattata emotivamente da un paziente di 45/50 perché "innamoratosi" di lei e non contraccambiato. Quando sono andata a riprenderla allo stacco era aumentata di peso e quindi da anoressia era passata ad obesità per abbuffate alle macchinette, camminava come un robottino, le tremavano pesantemente le mani, aveva le ferite infette e non riusciva ad urinare e per andare d''intestino prendeva 3 bustine di MOVICOL al giorno. Inoltre, devo segnalare la mancanza di contatto tra la struttura e la famiglia. Io ho lasciato a marzo mia figlia dietro ad un cancello, nessun medico mi ha accolto per spiegarmi i procedimenti terapeutici che sarebbero stati intrapresi, per parlare con un dottore era possibile solo telefonicamente dopo attese e la sensazione era sempre quella di disturbare, ricevevo sempre poche parole su come stava mia figlia, ho richiesto un appuntamento in presenza per parlare con un dottore che non mi è stato concesso. Ritengo importante specificare che ho rivisto mia figlia dopo tre mesi a causa del blocco COVID. Al momento delle dimissioni, avvenute per volontà di mia figlia, non le è stata data la terapia che doveva prendere nelle ore immediatamente successive all''uscita. Mia figlia è entrata con un sintomo ed è uscita con diversi e nuovi sintomi. Dal ricovero di Villa dei Pini la situazione è peggiorata. Un esperienza che ha determinato una dura battuta di arresto. Purtroppo, ancora non mi capacito di come nel 2022 il disagio mentale, soprattutto a questa giovane età, venga affrontato in questo modo e che non esistano strutture adeguate ad aiutare questi ragazzi a ritrovare il loro equilibrio soprattutto in un periodo storico come questo in cui si registra un aumento importante di queste patologie tra i giovani.
Mia figlia, diciottenne da appena 4 mesi, è stata ricoverata presso Villa dei Pini per quattro mesi, inviata lì dal Centro Disturbi Alimentari di Umbertide,. Ancora a distanza di quasi un anno non capisco come si possa inviare una ragazza così giovane e con il vissuto di mia figlia in una struttura come Villa dei Pini.
Il disturbo di mia figlia è iniziato a maggio 2020 con disturbi alimentari, seguiti da autolesionismo. La diagnosi di Villa dei Pini è stata di disturbo borderline. L''esperienza a Villa dei Pini purtroppo è stata negativa, avendo segnato pesantemente il percorso di guarigione di mia figlia. Struttura che dietro ad un apparente approccio moderno alla malattia mentale tramite i gruppi della DBT, in realtà ricorre in maniera massiccia all''uso dei farmaci arrivando quasi ad una sedazione del paziente. I pazienti che accoglie soffrono di diversi tipi di patologie, tra cui alcolismo e droga, e vanno dai 18 anni a salire. I pazienti ad eccezione dei gruppi DBT, che occupano poche ore della giornata, sono poi lasciati a se stessi ognuno con le proprie problematiche, ognuno con le proprie crisi. Le crisi vengono fronteggiate con il ricorso di gocce di RIVOTRIL o di flebo di valium. Il giorno dopo non viene affrontato il motivo dell''insorgere della crisi, e al ripresentarsi di una nuova crisi si ricorre sempre ai farmaci. Mia figlia si alzava dal letto barcollando, una volta barcollava così tanto che è caduta. Mia figlia in struttura ha incominciato a bruciarsi e ha tentato diverse volte il suicidio. Inoltre, è stata ricattata emotivamente da un paziente di 45/50 perché "innamoratosi" di lei e non contraccambiato. Quando sono andata a riprenderla allo stacco era aumentata di peso e quindi da anoressia era passata ad obesità per abbuffate alle macchinette, camminava come un robottino, le tremavano pesantemente le mani, aveva le ferite infette e non riusciva ad urinare e per andare d''intestino prendeva 3 bustine di MOVICOL al giorno. Inoltre, devo segnalare la mancanza di contatto tra la struttura e la famiglia. Io ho lasciato a marzo mia figlia dietro ad un cancello, nessun medico mi ha accolto per spiegarmi i procedimenti terapeutici che sarebbero stati intrapresi, per parlare con un dottore era possibile solo telefonicamente dopo attese e la sensazione era sempre quella di disturbare, ricevevo sempre poche parole su come stava mia figlia, ho richiesto un appuntamento in presenza per parlare con un dottore che non mi è stato concesso. Ritengo importante specificare che ho rivisto mia figlia dopo tre mesi a causa del blocco COVID. Al momento delle dimissioni, avvenute per volontà di mia figlia, non le è stata data la terapia che doveva prendere nelle ore immediatamente successive all''uscita. Mia figlia è entrata con un sintomo ed è uscita con diversi e nuovi sintomi. Dal ricovero di Villa dei Pini la situazione è peggiorata. Un esperienza che ha determinato una dura battuta di arresto. Purtroppo, ancora non mi capacito di come nel 2022 il disagio mentale, soprattutto a questa giovane età, venga affrontato in questo modo e che non esistano strutture adeguate ad aiutare questi ragazzi a ritrovare il loro equilibrio soprattutto in un periodo storico come questo in cui si registra un aumento importante di queste patologie tra i giovani.
Sconsigliata al 100%,una macchina macina soldi sulla pelle dei pazienti, mi è stata consigliata dal mio psichiatria,ci manderei lui...entri con un problema e esci con 10,infermieri disponibili,e personale oss molto competente,dottori aime'' inesistenti terapie cambiate a ruota ....nel mio caso mi è stata somministrata una terapia per schizofrenia,nulla a che vedere con il mio disturbo,che non ha fatto altro che peggiorare la mia situazione..dietista diplomata credo con i punti del benzinaio....terapia somministrata alle ore7.30 8.00 a seconda,colazione 8.00 8.30...poi il nulla più assoluto...gente che vaga avanti indietro dalle macchinette del caffè e merendine varie...un toccasana per chi segue una dieta o soffre di altre patologie......giro "medico" alle 10 piu o meno da film dell orrore,per fortuna ogni tanto col primario unico medico a mio parere serio....i gruppi da 25 min due volte la settimana sono una barzelletta già da sola...con dottori appena forse usciti da scuola con un esperienza sicuramente di un certo livello...la cosa positiva il confronto tra pazienti (senza medico) sulle diverse problematiche pulizia accurata e precisa,un grazie alla caposala,infermieri e oss,che rendono il tutto più vivibile...
Sconsigliata al 100%,una macchina macina soldi sulla pelle dei pazienti, mi è stata consigliata dal mio psichiatria,ci manderei lui...entri con un problema e esci con 10,infermieri disponibili,e personale oss molto competente,dottori aime'' inesistenti terapie cambiate a ruota ....nel mio caso mi è stata somministrata una terapia per schizofrenia,nulla a che vedere con il mio disturbo,che non ha fatto altro che peggiorare la mia situazione..dietista diplomata credo con i punti del benzinaio....terapia somministrata alle ore7.30 8.00 a seconda,colazione 8.00 8.30...poi il nulla più assoluto...gente che vaga avanti indietro dalle macchinette del caffè e merendine varie...un toccasana per chi segue una dieta o soffre di altre patologie......giro "medico" alle 10 piu o meno da film dell orrore,per fortuna ogni tanto col primario unico medico a mio parere serio....i gruppi da 25 min due volte la settimana sono una barzelletta già da sola...con dottori appena forse usciti da scuola con un esperienza sicuramente di un certo livello...la cosa positiva il confronto tra pazienti (senza medico) sulle diverse problematiche pulizia accurata e precisa,un grazie alla caposala,infermieri e oss,che rendono il tutto più vivibile...
Sono stata paziente di Villa dei pini per 6 mesi fino a marzo 2015 e di nuovo dal 22 novembre al 7 dicembre. Nel frattempo la struttura è stata credo acquisita dalla Soc. Neomesia e qualcosa è cambiato ma di fatto è come la ricordavo. Certamente il fatto del covid ha annullato il contatto con i parenti, comprese le uscite domenicali. Ciò che più mi ha sconcertato, come la prima volta, è che i pazienti affetti dalle patologie più disparate vengano tenuti tutto il giorno a contatto fra loro e questo innesca comunicazioni e relazioni malsane o comunque tra persone in qualche modo disturbate. Parte del personale mi ha riconosciuto e abbiamo affrontato sorridendo l''indagine nella valigia a cui ero preparata. Purtroppo non ho potuto portare qualche pacco di biscotti perché non si può tenere in camera il cibo (neanche dalla mensa). In questi giorni mi hanno fatto 5 tamponi alle 6 di mattina, terapia alle 7.15 e colazione in due turni per il distanziamento. Il vitto non è male ma questa volta ho chiesto la dietista almeno ho potuto scegliere i pasti. La medicheria e l''infermeria sono quasi sempre a disposizione. Devo confessare però che questa volta hanno fatto una grande cazzata: mi hanno dimessa senza somministrarmi qualche giorno prima l''antabuse (cosa che facevano nel 2015) quindi appena uscita ho ripreso a bere. Perlomeno quello sarebbe stato un deterrente. Quindi ho fatto 15 giorni lì dentro (il protocollo è cambiato non sono più 28 giorni) completamente inutili. Ho fatto incontri individuali e di gruppo per alcolisti guidati da medici gentilissimi ma troppo giovani per l''esperienza che serve in questo campo. Auguro cmq loro tutto il meglio. Anche tra il personale OSS ci sono Giuseppe e Salvatore sempre scherzosi e col sorriso. Un abbraccio a Gianina che puliva sempre la mia stanza e mi rallegrava.
Sono stata paziente di Villa dei pini per 6 mesi fino a marzo 2015 e di nuovo dal 22 novembre al 7 dicembre. Nel frattempo la struttura è stata credo acquisita dalla Soc. Neomesia e qualcosa è cambiato ma di fatto è come la ricordavo. Certamente il fatto del covid ha annullato il contatto con i parenti, comprese le uscite domenicali. Ciò che più mi ha sconcertato, come la prima volta, è che i pazienti affetti dalle patologie più disparate vengano tenuti tutto il giorno a contatto fra loro e questo innesca comunicazioni e relazioni malsane o comunque tra persone in qualche modo disturbate. Parte del personale mi ha riconosciuto e abbiamo affrontato sorridendo l''indagine nella valigia a cui ero preparata. Purtroppo non ho potuto portare qualche pacco di biscotti perché non si può tenere in camera il cibo (neanche dalla mensa). In questi giorni mi hanno fatto 5 tamponi alle 6 di mattina, terapia alle 7.15 e colazione in due turni per il distanziamento. Il vitto non è male ma questa volta ho chiesto la dietista almeno ho potuto scegliere i pasti. La medicheria e l''infermeria sono quasi sempre a disposizione. Devo confessare però che questa volta hanno fatto una grande cazzata: mi hanno dimessa senza somministrarmi qualche giorno prima l''antabuse (cosa che facevano nel 2015) quindi appena uscita ho ripreso a bere. Perlomeno quello sarebbe stato un deterrente. Quindi ho fatto 15 giorni lì dentro (il protocollo è cambiato non sono più 28 giorni) completamente inutili. Ho fatto incontri individuali e di gruppo per alcolisti guidati da medici gentilissimi ma troppo giovani per l''esperienza che serve in questo campo. Auguro cmq loro tutto il meglio. Anche tra il personale OSS ci sono Giuseppe e Salvatore sempre scherzosi e col sorriso. Un abbraccio a Gianina che puliva sempre la mia stanza e mi rallegrava.
Sono stata ricoverata per 6 mesi seguendo il percorso DBT per disturbo borderline e Depressione Maggiore Credevo che me ne sarei andata via prima ... tutto intorno a me era grigio, angusto ed orrendamente triste. Non vedevo un futuro e non mi importava più di me e degli altri
Ogni giorno trascorsi DBT mi permetteva di vedere un colore che prima non vedevo ... Ed ora, a fine percorso, ora che questa clinica è un po'' casa, mi rendo conto che sono cambiata senza nemmeno accorgermene, che ora vedo un futuro ed ho degli obiettivi. Ora ho "una vita degna di essere vissuta". È stato difficile, 6 mesi sono tanti e all''inizio vuoi solo andartene, parti sfiduciato perché arrivi in una condizione mentale che offusca il mondo, ma è servito davvero. La DBT non è una magia ma ti dà "gli strumenti" per ricominciare a vivere, sorridere.
Sono stata ricoverata per 6 mesi seguendo il percorso DBT per disturbo borderline e Depressione Maggiore Credevo che me ne sarei andata via prima ... tutto intorno a me era grigio, angusto ed orrendamente triste. Non vedevo un futuro e non mi importava più di me e degli altri
Ogni giorno trascorsi DBT mi permetteva di vedere un colore che prima non vedevo ... Ed ora, a fine percorso, ora che questa clinica è un po'' casa, mi rendo conto che sono cambiata senza nemmeno accorgermene, che ora vedo un futuro ed ho degli obiettivi. Ora ho "una vita degna di essere vissuta". È stato difficile, 6 mesi sono tanti e all''inizio vuoi solo andartene, parti sfiduciato perché arrivi in una condizione mentale che offusca il mondo, ma è servito davvero. La DBT non è una magia ma ti dà "gli strumenti" per ricominciare a vivere, sorridere.
Ottima struttura, personale molto preparato e gentile...
Ottima struttura, personale molto preparato e gentile...
Sconsigliatissima.
Nessuna disponibilità da parte dei medici per parlare con i familiari e con il proprio medico.
Nessun supporto psicologico con i pazienti che si trovano a disagio e impauriti.
Dimissioni senza preavviso sia per i parenti che per i pazienti che si trovano in panico perché non stanno ancora bene.
Sulla Lettera dellle dimissioni il motivo di ricovero è completamente diverso da quello reale: questo denota una scarsa attenzione per il paziente e soprattuto la scarsa professionalità.
Sconsigliatissima.
Nessuna disponibilità da parte dei medici per parlare con i familiari e con il proprio medico.
Nessun supporto psicologico con i pazienti che si trovano a disagio e impauriti.
Dimissioni senza preavviso sia per i parenti che per i pazienti che si trovano in panico perché non stanno ancora bene.
Sulla Lettera dellle dimissioni il motivo di ricovero è completamente diverso da quello reale: questo denota una scarsa attenzione per il paziente e soprattuto la scarsa professionalità.

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