Casa di Cura Villa Margherita, Arcugnano
Villa dei Pini, Firenze
Ospedale di Bressanone, Bressanone
Azienda Ospedaliera San Paolo, Milano
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Vuoi raccontare la tua storia?
Disordini mentali
Disturbi della personalità
La storia di Giulia Pezzullo
Il primo impatto
Come sei arrivato a capire che nella tua vita aveva fatto incursione questa malattia?
I disturbi alimentari entrano silenziosamente a far parte della tua vita. Tendenzialmente non te ne accorgi immediatamente perchè la malattia ti fornisce tutte le giustificazioni del caso per portare avanti il suo intento. Io ho ammesso di stare male quando mi sono ritrovata su un letto di ospedale dove in gioco c'era la mia stessa vita.
Quali sono state le reazioni tue e di chi ti circonda?
Quando soffrivo di anoressia nervosa mi sentivo estremamente sicura di me stessa. Sfoggiavo un'arroganza ed un'indifferenza verso chi mi stava intorno disarmante. Ovviamente era tutto un camuffare un disagio.
Le persone che mi erano vicine non sapevano come rapportarsi con me; procedevano per tentativi per farmi realizzare che avevo un problema. Erano in difficoltà perchè temevano di fare peggio ed erano incapaci di comprendere come un disordine alimentari causasse tanto dolore da essere così paralizzante. Io mi isolavo sempre di più, fino a che l'unica compagnia era la mia malattia.
Come si affronta
Come ti sei curato? Quali le tappe o le fasi più significative del tuo percorso terapeutico?
Io ho fatto un periodo iniziale all'ospedale di Conegliano nel reparto di medicina generale per riprendere quel minimo di forze necessarie per uscire. Dopodichè ho fatto un breve periodo alla Cooperativa Insieme Si Può di Susegana, ma non ero pronta e sono fuggita.
Ho deciso di curarmi qualche mese dopo presso Parco dei Tigli.
Il percorso è stato e lo è tuttora pieno di ostacoli. Bisogna mettersi in gioco ed accettare di "scoperchiare" il passato pezzo dopo pezzo. Fare moltissima psicoterapia, che io vedo un parlare a sé stessi. Accettare di non essere invincibili, afferrare la mano di chi ha la competenza per aiutarti, cadere e rialzarti.
Cosa cambia
Come è cambiata la tua vita da quando hai affrontato/stai affrontando questo problema di salute?
La malattia mi aveva portato a modificare completamente la mia vita. Mi aveva reso impossibile lavorare, relazionarmi, fare qualsiasi compito. E' difficile recuperare una quotidianità, ma piano piano tutto si sistema. La cosa più bella è però ricominciare a sentire, provare dei sentimenti, piangere e ridere. Aveva assopito tutto di me, si era presa la parte migliore e faceva sfoggio di quella peggiore. Mi ha cambiato molto, mi ha permesso di togliere le maschere che indossavo a seconda della situazione nella quale mi trovavo.
Quali sono le emozioni che quotidianamente devi affrontare?
La paura del cambiamento è sicuramente quella più difficile da gestire. Incanalare la rabbia per ricavarne qualcosa di positivo. L'autocritica verso me stessa e la non tolleranza di errori. Quotidianamente cercare di aumentare l'autostima ed il rispetto verso la mia persona.
Piccoli consigli di Giulia
Come reagire
Non spaventarti. E' solo un sintomo di un disagio, tu non sei la tua malattia. Sei ben altro. Cogli l'occasione per capire cosa vuoi comunicare a te stessa e a chi ti sta intorno. Prendi l'occasione per essere e capire chi vuoi essere. Prenditi il tempo di comprendere che cosa stai rifiutando e verso che cosa sei tanto arrabbiato.
Come dirlo alle persone care
Le persone a te care all'inizio sembreranno non comprendere il tuo dolore. Non te la prendere con loro, stai parlando una lingua a te sconosciuta, figurati per loro. Digli semplicemente che hai la necessità di prenderti del tempo per curare il tuo dolore. Digli che ti dovrai allontanare per un po' di tempo da loro, non perchè non gli vuoi più bene, ma semplicemente perchè per riflettere hai bisogno di un territorio neutro.
Come informarsi sulle cure migliori
Internet è la nostra rovina e la nostra fortuna. Scrivi su google centri di cura per disordini alimentari ed individua quelli più vicini a dove vivi. Vai dal tuo medico di base e farti fare l'impegnativa per il ricovero. Chiama, vai a vedere con i tuoi occhi. Buttati.. Peggio di così non potrà mai andare, no? Aiutati. E fatti aiutare.

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